Il ricorso è dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, in quanto la concessione demaniale marittima è stata rinnovata successivamente all'impugnazione del Piano Regionale delle Coste, con termine fissato al 2033 ai sensi della legge n. 145 del 2018, e non è stato adottato alcun atto di attuazione del predetto piano, in particolare il Piano Comunale delle Coste. Pertanto, le modifiche apportate dalla pianificazione regionale non hanno più alcuna incidenza sulla posizione giuridica del ricorrente, venendo meno l'interesse all'impugnazione. Il principio di diritto affermato è che il sopravvenire di fatti oggettivi, come il rinnovo della concessione demaniale con termine di scadenza fissato per legge, determina l'improcedibilità del ricorso per difetto di interesse, precludendo l'esame nel merito delle questioni poste, in quanto viene meno il nesso di causalità tra l'atto impugnato e la lesione della sfera giuridica del ricorrente. Tale principio trova applicazione anche in presenza di atti di pianificazione generale, come il Piano Regionale delle Coste, qualora non siano stati adottati i relativi atti attuativi che possano incidere concretamente sulla posizione del privato. Le spese del giudizio sono compensate in considerazione della peculiarità delle questioni trattate e della definizione in rito della controversia.