Cassazione penale Sez. I sentenza n. 55037 del 10 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:55037PEN

Massima

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Il possesso ingiustificato di un oggetto potenzialmente atto ad offendere, come una mazza da baseball, integra il reato di cui all'art. 4, comma 2, della L. n. 110 del 1975, anche se l'oggetto non è di grandi dimensioni o realizzato in materiale particolarmente resistente, purché risulti idoneo a ledere la persona. L'onere di provare la sussistenza di un giustificato motivo per il porto dell'oggetto grava sull'imputato, il quale deve fornire specifiche e concrete indicazioni circa l'utilizzo lecito dell'oggetto, non essendo sufficiente una mera prospettazione ipotetica o generica. Il giudice, nel valutare la sussistenza del giustificato motivo, deve tenere conto delle caratteristiche oggettive dell'oggetto, delle modalità del suo rinvenimento, delle condizioni soggettive del portatore e del contesto in cui si è verificato il fatto, senza limitarsi ad accertare la mera disponibilità materiale dell'oggetto da parte dell'imputato. Pertanto, il reato di porto ingiustificato di oggetto atto ad offendere sussiste qualora l'imputato non fornisca una plausibile e verificabile giustificazione per il possesso dell'oggetto, il quale risulti idoneo a ledere la persona in base alle sue caratteristiche oggettive, indipendentemente dalle contingenze del singolo caso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco Maria - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/10/2017 del TRIBUNALE di TRENTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MONICA BONI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. CENICCOLA Elisabetta, che ha concluso chiedendo;
Il P.G. conclude chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con sentenza in data 13 ottobre 2017 il Tribunale di Trento, previo …

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