Il ricorso amministrativo è dichiarato improcedibile quando viene meno l'interesse del ricorrente alla sua prosecuzione, in quanto la situazione sostanziale dedotta in giudizio è venuta meno per fatti sopravvenuti. In tali casi, il giudice amministrativo, accertata la sopravvenuta improcedibilità del ricorso, lo dichiara con sentenza in forma semplificata, senza entrare nel merito della controversia, compensando le spese di giudizio tra le parti. Tale pronuncia, resa ai sensi degli artt. 60 e 74 del codice del processo amministrativo, ha natura meramente dichiarativa e non incide sulla situazione sostanziale oggetto del giudizio, la quale rimane definita dai fatti sopravvenuti che hanno determinato il venir meno dell'interesse del ricorrente. Il giudice, pertanto, non è tenuto a esaminare nel dettaglio le questioni di merito sollevate dalle parti, essendo sufficiente l'accertamento della sopravvenuta improcedibilità del ricorso per la rinuncia del ricorrente, dovuta al venir meno del relativo interesse. La sentenza di improcedibilità, in quanto pronuncia meramente dichiarativa, non preclude la possibilità per il ricorrente di proporre un nuovo ricorso qualora dovesse riacquisire l'interesse originario.