Cassazione penale Sez. I sentenza n. 6624 del 18 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:6624PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso comporta una presunzione di pericolosità sociale e di adeguatezza della misura cautelare della custodia in carcere, che può essere superata solo quando sia dimostrato che l'associato ha stabilmente rescisso i suoi legami con l'organizzazione criminosa. Il giudice di merito ha l'onere di verificare l'inesistenza di elementi idonei a vincere tale presunzione, non essendo sufficiente il mero decorso del tempo o lo smantellamento di una "locale" dell'associazione, atteso che l'organizzazione criminale può avere carattere nazionale e articolazioni territoriali. Pertanto, in assenza di una prova contraria che renda "impossibile" la prosecuzione del contributo dell'indagato all'organizzazione, la presunzione di pericolosità e di adeguatezza della misura cautelare in carcere permane, anche durante la detenzione dell'associato, non essendo sufficiente la mera inattività dello stesso per far venir meno le esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 912/2015 TRIB. LIBERTA' di TORINO, del 21/07/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROCCHI Giacomo;
sentite le conclusioni del PG Dott. Lay Maria Francesca, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale di Torino confermava l'ordinanza della Corte…

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