Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20697 del 18 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:20697PEN

Massima

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Il reato di omicidio preterintenzionale si configura quando l'agente, pur non avendo voluto cagionare la morte della vittima, pone in essere atti di violenza e lesioni che, per la loro natura e gravità, rendono altamente probabile il verificarsi dell'evento morte, il quale pertanto è da considerarsi conseguenza causalmente ricollegabile alla condotta violenta. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessario che l'agente abbia avuto la rappresentazione e la volontà dell'evento morte, essendo sufficiente il dolo di percosse o lesioni, in quanto la prevedibilità dell'evento più grave è già assorbita nell'intenzione di risultato. La configurabilità della causa di giustificazione della legittima difesa, reale o putativa, nonché dell'eccesso colposo, è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, il quale deve valutare la sussistenza dei relativi presupposti sulla base di un giudizio "ex ante" calato nelle specifiche circostanze concrete del caso, senza che possano ritenersi sufficienti i meri stati d'animo e timori personali dell'agente. L'aggravante di cui all'art. 576, comma 1, n. 5 c.p. è compatibile con la fattispecie dell'omicidio preterintenzionale, in quanto il salto qualitativo dell'evento morte rispetto ai reiterati comportamenti di prevaricazione e violenza posti in essere dall'agente non esclude la configurabilità di tale circostanza aggravante. La determinazione della pena, incluso il diniego delle attenuanti generiche, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui esercizio è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o arbitrarietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1/2015 CORTE ASSISE APPELLO di TORINO, del 03/06/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/01/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA MICCOLI;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. Oscar CEDRANGOLO, ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
Per l'imputato, l'avv. (OMISSIS) ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.…

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