Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12747 del 4 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:12747PEN

Massima

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La revoca della detenzione domiciliare non può conseguire automaticamente dal semplice fatto che il soggetto ammesso al beneficio venga successivamente sottoposto ad una misura cautelare, ma richiede una concreta verifica da parte del Tribunale di sorveglianza circa l'incidenza della condotta antigiuridica sulla perdurante idoneità del beneficio concesso a perseguire i fini rieducativi e preventivi ad esso connessi. Il legislatore ha escluso ogni forma di automatismo, al di fuori della ipotesi di condanna per evasione, tra adozione di un provvedimento limitativo della libertà personale e revoca del beneficio, riservando al motivato apprezzamento del Tribunale di sorveglianza il giudizio in ordine alla compatibilità tra la condotta posta in essere dal condannato e la prosecuzione dell'esecuzione della misura alternativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CASSANO Margherit - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 212/2011 TRIB. SORVEGLIANZA di SALERNO, del 09/03/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA CASSANO;

lette le conclusioni del PG Dott. T. Baglione, che ha chiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 9 marzo 2011 il Tribunale di sorveglianza di Salerno revocava nei confronti di …

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