Il parere vincolante in materia di autorizzazione paesaggistica previsto dall'art. 146 del d.lgs. 42/2004 deve essere reso nell'ambito della conferenza di servizi convocata ai sensi dell'art. 12 del d.lgs. 387/2003, pena la sua illegittimità. Il mancato rispetto di tale modalità procedimentale comporta l'annullamento del parere negativo espresso dalla Soprintendenza e dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici al di fuori della conferenza di servizi, in quanto in violazione del principio di concentrazione procedimentale e del contraddittorio. L'autorità competente al rilascio dell'autorizzazione paesaggistica, una volta decorso il termine di 60 giorni senza che la Soprintendenza si sia pronunciata, può procedere autonomamente al rilascio dell'autorizzazione, senza dover attendere ulteriormente il parere della Soprintendenza, in applicazione del principio del silenzio-assenso. Pertanto, il verbale della conferenza di servizi che subordina la conclusione del procedimento al successivo rilascio del parere della Soprintendenza risulta illegittimo, in quanto la condizione sospensiva ivi apposta deve ritenersi ormai definitivamente verificatasi con il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica da parte del Comune.