Il provvedimento di revoca della patente di guida adottato dalla Pubblica Amministrazione, quale atto incidente sulla libertà di circolazione del cittadino, deve essere adeguatamente motivato e rispettare il principio di proporzionalità, in modo da assicurare un giusto bilanciamento tra l'interesse pubblico alla sicurezza stradale e il diritto individuale alla mobilità. L'Amministrazione è tenuta a valutare attentamente la situazione concreta del destinatario del provvedimento, considerando tutti gli elementi rilevanti, quali la gravità della condotta, l'eventuale recidiva, il pregresso comportamento di guida e la pericolosità per la circolazione stradale. La revoca della patente rappresenta l'extrema ratio, da adottarsi solo quando non siano sufficienti misure meno gravose, come la sospensione temporanea o la limitazione della patente a particolari categorie di veicoli. Il provvedimento di revoca deve essere adeguatamente motivato, indicando in modo chiaro e puntuale le ragioni che lo giustificano, in modo da consentire al destinatario di comprenderne la legittimità e di esercitare pienamente il proprio diritto di difesa. Inoltre, l'Amministrazione è tenuta a rispettare il principio di proporzionalità, adottando la misura meno restrittiva idonea a tutelare l'interesse pubblico. Qualora il provvedimento di revoca non rispetti tali principi, esso può essere annullato in sede giurisdizionale per violazione di legge e difetto di motivazione.