Consiglio di Stato sentenza n. 687 del 2006

ECLI:IT:CDS:2006:687SENT

Massima

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Il diniego di concessione edilizia è legittimo quando l'intervento edilizio proposto risulta carente dei requisiti urbanistici e infrastrutturali minimi, come l'assenza di accesso da strada pubblica di adeguata larghezza, la mancanza di allacciamenti alle reti di urbanizzazione primaria (acqua, energia elettrica, fognatura) e il mancato rispetto delle prescrizioni di zona relative a distanze e altezze massime consentite. L'amministrazione comunale non è tenuta a sopperire alle carenze progettuali, specie quando abbia già richiesto puntualmente l'integrazione documentale necessaria. La difformità tra lo stato dei luoghi e la rappresentazione progettuale, anche se determinata da successivi crolli, costituisce motivo sufficiente per il diniego della concessione, in quanto l'amministrazione deve valutare la domanda sulla base della situazione esistente al momento della decisione. L'aumento volumetrico consentito per gli edifici esistenti in zona silvo-pastorale deve comunque avvenire nel rispetto delle distanze e altezze massime previste, senza possibilità di deroga in sopraelevazione se l'edificio ha già raggiunto l'altezza massima consentita. La generica offerta di eseguire le opere di urbanizzazione primaria non è sufficiente, essendo necessaria una convenzione di lottizzazione approvata dal comune, che subordini l'esecuzione dell'opera edilizia all'esecuzione contestuale delle opere di urbanizzazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale,
Sezione Quinta
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso in appello proposto dal comune di PANCHIA', in persona del sindaco Gi. Va., difeso dagli avvocati Gi. Gi. e Pa. Va. e domiciliato presso il secondo in Ro., Lu. Ma. 3;
contro
- la società a responsabilità limitata Ca. in liquidazione con sede in Ca. Sa. Pi. Te., in luogo della quale si sono costituiti in giudizio i soci assegnatari dei beni della società, signori Va. Fo., nata a Bo. il (...), e Gi. Fr., nato a Ca. Sa. Pi. Te. il (...), residenti in Ca. Sa. Pi. Te., difesi dall'avvocato Be. Gr. e domiciliati in Ro., Lu. Fl. 46, palazzo IV scala B, presso lo studio Gr.;
- la società a responsabilità limitata Ce., con sede in Fi. Em., non costituita in giudizio;
per l'annullamento
della sentenza 22 maggio 1996 n. 216, con la quale il tribunale regionale di giustizia amministrativa p…

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