Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38119 del 17 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:38119PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti può essere desunto da plurime dichiarazioni di collaboratori di giustizia che, in modo convergente e specifico, ne individuano il ruolo di cogestore di una piazza di spaccio e di importatore di droga per conto del clan, nonché da intercettazioni che confermano tali attività criminose. Tali elementi indiziari, valutati complessivamente, sono idonei a giustificare l'adozione di una misura cautelare, in quanto configurano un quadro indiziario grave ai sensi dell'art. 273 c.p.p., nonostante l'assenza di contestazioni specifiche da parte della difesa in ordine all'attendibilità dei collaboratori e all'esattezza delle ricostruzioni fattuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 2874/2013 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 24/04/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BENEDETTO PATERNO' RADDUSA;

sentite le conclusioni del PG Dott. MAZZOTTA che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che si richiama alle conclusioni di cui al ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS), per il tramite del difensore fid…

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