Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sospensione del decorso dei termini processuali, introdotta per il contenimento della pandemia da Covid-19 dal Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, articolo 83, comma 2, convertito, con modificazioni, dalla L. 24 aprile 2020, n. 27, si applica ai soli procedimenti, in corso nel periodo di riferimento, in cui siano stati effettivamente operanti termini procedurali per il compimento di specifici atti. Tale sospensione non opera nella fase intercorrente tra il deposito dell'impugnazione avverso la sentenza di primo grado e l'emissione del decreto di citazione per il giudizio di appello, in quanto in tale fase non vi sono termini procedurali pendenti. Pertanto, il periodo di sospensione della prescrizione per la pandemia non deve essere computato ai fini della determinazione del termine prescrizionale, qualora non vi siano stati effettivi impedimenti processuali dovuti all'emergenza sanitaria. Il reato si estingue per prescrizione quando il termine massimo previsto per il relativo delitto, tenuto conto delle circostanze aggravanti, risulta decorso prima della pronuncia della sentenza di appello, senza che la sospensione per Covid-19 possa incidere su tale decorso.