Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2464 del 20 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:2464PEN

Massima

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Il concorso nel reato di tentata rapina si configura quando il soggetto, pur non essendo l'autore materiale della condotta delittuosa, abbia comunque agevolato e rafforzato l'azione criminosa del complice, affiancando il veicolo della vittima e garantendone la fuga, in piena consapevolezza dell'illiceità del comportamento. La mera presenza sul luogo del fatto non è sufficiente a provare il concorso, essendo necessario accertare l'effettivo contributo causale del soggetto alla realizzazione del reato, anche attraverso elementi indiziari come il tentativo di allontanarsi alla vista delle forze dell'ordine. La valutazione della prova e della responsabilità penale spetta al giudice di merito, la cui motivazione deve essere logica e non contraddittoria, senza che la Corte di Cassazione possa sindacare il merito della decisione, se non nei limiti di una plausibile opinabilità dell'apprezzamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. FA. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 202/2007 CORTE APP.SEZ.MINORENNI di NAPOLI, del 27/03/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/01/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

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