Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28392 del 8 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:28392PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando, mediante minaccia o violenza, si costringe taluno a consegnare indebitamente una somma di denaro o altra utilità, realizzando così un ingiusto profitto patrimoniale. La condotta estorsiva è integrata anche quando le richieste di denaro siano accompagnate da comportamenti intimidatori, anche se non esplicitamente minacciosi, tali da ingenerare nella vittima il timore di subire conseguenze pregiudizievoli in caso di rifiuto. Ai fini della configurabilità del reato, è irrilevante che le somme richieste siano qualificate dalla vittima come "prestiti", essendo sufficiente che la consegna del denaro sia stata determinata dalla costrizione esercitata dai soggetti agenti. Il dolo dell'estorsione sussiste quando l'agente abbia agito con la consapevolezza dell'ingiustizia del profitto conseguito, derivante dall'arbitrarietà della propria pretesa e dall'inesistenza di un proprio diritto a ottenerlo. Inoltre, la circostanza aggravante delle più persone riunite ricorre quando la condotta estorsiva sia stata realizzata da almeno due soggetti, anche se uno di essi abbia svolto un ruolo meramente accessorio o di mera presenza, in quanto tale comportamento può comunque aver contribuito a rafforzare l'effetto intimidatorio nei confronti della vittima. Infine, la determinazione della pena, ivi compreso il diniego delle circostanze attenuanti generiche, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui esercizio non è censurabile in sede di legittimità se non in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - rel. Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS) il (OMISSIS);
(OMISSIS), n. a (OMISSIS) il (OMISSIS);
(OMISSIS), n. a (OMISSIS) il (OMISSIS);
tutti rappresentati e assistiti dall'avv. (OMISSIS) e dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo, quarta sezione
penale, n. 4359/2015, in data 30/06/2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
letta la memoria con allegata documentazione, gia' presente in atti,
nell'interesse dei ric…

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