La dichiarazione di illegittimità costituzionale di una norma penale determina la reviviscenza della precedente disciplina più favorevole al reo, anche per i fatti commessi prima della pubblicazione della pronuncia della Corte Costituzionale, con conseguente necessità di rideterminazione della pena in melius da parte del giudice dell'esecuzione, a prescindere dalla congruità della pena irrogata in sede di cognizione rispetto alla nuova cornice edittale, in quanto ciò che rileva è che la pena sia stata commisurata sulla base di una disposizione dichiarata incostituzionale e quindi illegale, in violazione del principio di personalità della responsabilità penale di cui all'articolo 27 della Costituzione. Pertanto, il giudice dell'esecuzione è tenuto a rideterminare la pena applicando la disciplina più favorevole al reo vigente al momento del fatto, anche se successivamente modificata dal legislatore, in attuazione del divieto di applicazione retroattiva della norma penale sfavorevole sancito dall'articolo 25, comma 2, della Costituzione.