Il ricorso per cassazione ai sensi dell'articolo 111 Cost., comma 7, è inammissibile avverso le ordinanze emesse dal giudice dell'esecuzione che decidono sulla sospensione dell'esecuzione nell'ambito di opposizioni proposte ai sensi degli articoli 615, 617 e 619 c.p.c., in quanto trattasi di provvedimenti non definitivi e suscettibili di ridiscussione nell'ambito del giudizio di opposizione. La proposizione di un ricorso per cassazione in tali ipotesi, in assenza di una seria e consapevole valutazione della sua manifesta inammissibilità, integra gli estremi della responsabilità aggravata di cui all'articolo 96 c.p.c., comma 3, in quanto espressione di colpa grave consistente nell'ignorare, senza alcun atteggiamento consapevole o critico, le interpretazioni consolidate delle norme processuali. Ciò in quanto il ricorso per cassazione deve essere proposto solo per questioni che richiedano un intervento correttivo o nomofilattico del giudice di legittimità, in coerenza con il principio di ragionevole durata del processo e il divieto di abuso del processo. Pertanto, il giudice di legittimità può condannare d'ufficio la parte ricorrente al pagamento di una somma equitativamente determinata in favore della controparte, in aggiunta alle spese di lite, a titolo di responsabilità aggravata.