Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9404 del 18 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:9404PEN

Massima

Massima ufficiale
Il delitto di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù è reato a fattispecie plurima, integrato alternativamente dalla condotta di chi esercita su una persona poteri corrispondenti a quelli del proprietario, che, implicando la "reificazione" della vittima, ne comporta "ex se" lo sfruttamento, ovvero dalla condotta di riduzione o mantenimento di una persona in stato di soggezione continuativa, in relazione alla quale è, invece, richiesta la prova dell'ulteriore elemento costituito dalla imposizione di prestazioni integranti lo sfruttamento della vittima. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto immune da censure la decisione che aveva ravvisato la condotta di tipo "dominicale" nelle continue minacce, anche di morte, e sevizie di cui era stata fatta oggetto la persona offesa, clandestina e priva di sufficiente conoscenza linguistica, sebbene a quest'ultima fossero stati riconosciuti modesti spazi di libertà e autonomia di cui la stessa fruiva).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/10/2020 della CORTE ASSISE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MATILDE BRANCACCIO;
udito il Sostituto Procuratore Generale Dr. MASTROBERARDINO PAOLA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
udito il difensore, l'Avv. (OMISSIS), che si riporta ai motivi di ricorso e insiste per l'accoglimento del ricorso.
RITEN…

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