Consiglio di Stato sentenza n. 7564 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:7564SENT

Massima

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Il silenzio-assenso di cui all'art. 20 della legge n. 241 del 1990 non trova applicazione nelle ipotesi di concessione di beni pubblici, in quanto il procedimento concessorio presuppone l'esercizio di una potestà discrezionale dell'amministrazione sull'an, che esclude l'automatica formazione del provvedimento per silentium. L'occupazione di un'area comunale senza titolo legittimo costituisce un'usurpazione del bene pubblico, alla quale l'amministrazione deve porre rimedio con i propri poteri di polizia demaniale, senza che assumano rilievo eventuali vizi procedimentali relativi alla domanda di subentro nella concessione originaria. L'amministrazione ha il dovere prioritario di contrastare ogni sottrazione senza titolo dei beni pubblici, anche attraverso l'adozione di provvedimenti di autotutela esecutiva, senza che ciò integri una violazione delle norme sulla riesame in autotutela di cui agli artt. 21-quinquies e 21-nonies della legge n. 241 del 1990.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/11/2019

N. 07564/2019REG.PROV.COLL.

N. 06954/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6954 del 2018, proposto da
Europa Edile s.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati Anna Maria Pitzolu, Mario Sanino, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Andrea Camarda, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via del Tempio di Giove, 21;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio (Sezione…

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