Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati transnazionali diretti a sottrarre ingenti quantitativi di oli minerali all'accertamento ed al pagamento dell'accisa è configurabile quando vi sia la prova di un vincolo associativo stabile e duraturo, con una struttura organizzativa e un comune programma criminoso, a prescindere dalla consumazione dei singoli reati-fine, essendo sufficiente il contributo apportato dal singolo associato al mantenimento e alla realizzazione degli scopi dell'associazione. Il ruolo di capo dell'associazione può essere attribuito a colui che abbia mantenuto i contatti con i fornitori, impartito direttive, predisposto falsa documentazione per il trasporto del carburante, programmato gli itinerari e organizzato lo scarico della merce presso depositi temporanei per la consegna agli acquirenti finali, anche se il suo contributo sia stato limitato alla sola attività di mediazione e non abbia partecipato direttamente agli utili del sodalizio. La determinazione del profitto confiscabile nei confronti di chi risponda del reato associativo transnazionale e dei reati-fine corrisponde alla sommatoria dei profitti conseguiti dall'associazione nel suo complesso per effetto della consumazione dei singoli reati-fine, che vanno accertati e attribuiti, anche in forma provvisoria, ad uno o più associati, essendo ogni associato chiamato a rispondere di tale profitto dal momento in cui ha aderito alla societas sceleris.