Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 48053 del 13 dicembre 2004

ECLI:IT:CASS:2004:48053PEN

Massima

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Il principio di buona fede nella esecuzione del contratto di pubbliche forniture, sancito negli artt. 1175 e 1375 c.c. e rafforzato dalla previsione dell'art. 356 c.p., impone all'appaltatore l'obbligo di realizzare l'interesse contrattuale della pubblica amministrazione, astenendosi da comportamenti fraudolenti che arrechino grave danno ambientale, anche laddove il capitolato d'appalto presenti ambiguità interpretative. L'appaltatore è tenuto a informare la stazione appaltante sulle difficoltà ermeneutiche riscontrate e a concordare con essa un'interpretazione condivisa, senza procedere unilateralmente all'utilizzo di materiali non conformi al contratto. Il dolo del reato di frode nelle pubbliche forniture sussiste qualora l'appaltatore ometta di adottare tali cautele, realizzando condotte che, pur essendo agevolate da terzi, risultano comunque espressamente autorizzate o comunque riconducibili alla sua sfera di controllo e responsabilità. La gravità della condotta, pluriaggravata e continuata, nonché il danno ambientale provocato, giustificano il diniego della prevalenza delle attenuanti generiche rispetto alle contestate aggravanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE VI PENALE
Composta dai signori magistrati:
Dott. ((omissis)) - Presidente
Dott. Francesco lppolito - Consigliere
Dott. ((omissis)) - Consigliere
Dott. ((omissis)) - Consigliere
Dott. ((omissis)) - Consigliere
riuniti in camera di consiglio,
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso proposto da Be. D. Ag., n. a Pa. il (...), nei confronti della sentenza in data 1 ottobre 2003 della Corte d'appello di Palermo;
udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere dott. ((omissis));
udito il Procuratore generale nella persona del sostituto dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.
FATTO E DIRITTO
La Corte d'appello di Palermo, con la sentenza indicata in epigrafe, ha parzialmente riformato quella del Tribunale della città in data 7 giugno 2001, appellata da Be. D. Ag., concedendogli la sospensione condizio…

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