Il permesso di soggiorno per lavoro stagionale può essere convertito in permesso di soggiorno per lavoro subordinato anche qualora la durata complessiva dei rapporti di lavoro stagionale instaurati dallo straniero, anche con plurimi datori di lavoro, sia pari o superiore a tre mesi, a prescindere dalla durata di ciascun singolo rapporto di lavoro. Tale interpretazione è coerente con la ratio della normativa, volta ad evitare che la stipulazione di un contratto di lavoro stagionale diventi un espediente per soggiornare sul territorio dello Stato e successivamente conseguire un permesso di soggiorno per lavoro subordinato, obiettivo che risulta comunque soddisfatto quando il complessivo periodo di attività lavorativa stagionale abbia avuto una durata superiore a tre mesi. La possibilità di sommare i diversi rapporti di lavoro stagionale ai fini della verifica del requisito temporale non contrasta con il disposto dell'art. 24, comma 10, d.lgs. n. 286/1998, che richiede solo che l'attività di lavoro stagionale si sia protratta per almeno tre mesi, senza porre alcuna limitazione in ordine alla necessaria unitarietà del rapporto e del soggetto datore di lavoro.