Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive e il successivo diniego di sanatoria paesaggistico-urbanistica, afferma che: 1. L'ordinanza di demolizione rimane condizionata all'esito del nuovo procedimento che il Comune dovrà avviare sulle domande di sanatoria, potendo riespandersi solo in caso di diniego della sanatoria. In tal caso, il ricorrente dovrà impugnare il nuovo provvedimento di diniego, anche unitamente all'ordinanza di demolizione. 2. L'ordinanza di rigetto delle istanze di sanatoria è illegittima in quanto adottata senza la previa acquisizione del parere vincolante della Soprintendenza, in violazione dell'art. 167, comma 5, del D.lgs. n. 42/2004. 3. Pertanto, il Tribunale accoglie parzialmente il ricorso, annullando l'ordinanza di rigetto delle istanze di sanatoria limitatamente alle opere non oggetto di precedente comunicazione di inizio lavori (C.I.L.A.) demolitoria, dichiarando improcedibile il ricorso per il resto. 4. Le spese del giudizio sono compensate in considerazione della peculiarità della fattispecie.