Il delitto di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più reati di truffa in danno di società assicurative, mediante la simulazione di sinistri stradali non avvenuti o provocati appositamente, è configurabile quando risulti accertata l'esistenza di una struttura organizzativa, anche minima, finalizzata alla realizzazione di una serie indeterminata di illeciti, con la consapevolezza, da parte dei singoli associati, di far parte di un sodalizio criminoso durevole e di essere disponibili ad operare per l'attuazione del programma comune. Tale consapevolezza può desumersi dalla reiterazione, per un apprezzabile lasso di tempo, di condotte delittuose ad opera di soggetti stabilmente collegati, a prescindere dalla prova della piena consapevolezza di ciascun associato di contribuire con il proprio apporto ad uno scopo trascendente l'utilità individuale. Il delitto di riciclaggio è configurabile anche quando il bene oggetto di tale condotta non provenga direttamente dal reato presupposto di associazione per delinquere, ma da altri reati-fine commessi nell'ambito dell'attività del sodalizio criminoso, purché sia accertato che l'imputato abbia compiuto operazioni idonee ad ostacolare l'identificazione della provenienza delittuosa del bene. La prescrizione del reato associativo non può essere dichiarata in sede di legittimità quando il ricorso sia stato ritenuto inammissibile, non essendo consentito in tale ipotesi il rilievo d'ufficio di cause di non punibilità.