Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38933 del 27 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:38933PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato sussiste anche in assenza di un contributo causale diretto, essendo sufficiente che la condotta del partecipe abbia rafforzato il proposito criminoso o agevolato l'esecuzione del fatto, aumentando così la possibilità di realizzazione del reato. Pertanto, la mera presenza non casuale sul luogo del delitto, qualora sia idonea a fornire all'autore un maggiore senso di sicurezza e riveli una chiara adesione alla condotta delittuosa, integra gli estremi della partecipazione criminosa. In particolare, il concorso morale è configurabile quando il soggetto, pur non essendo l'esecutore materiale, abbia partecipato attivamente alle riunioni in cui è stato deciso il reato, effettuato sopralluoghi del territorio e comunicato immediatamente l'avvenuta commissione del fatto ai membri del proprio clan, in quanto tali condotte hanno contribuito in modo apprezzabile, sotto il profilo materiale e psicologico, alla realizzazione dell'evento criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antonio - Presidente

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CI. SA. , nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del 26/05/2011 del Tribunale di Napoli;

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Antonio Gialanella che ha concluso per il rigetto.

FATTO

1. Con ordinanza del 26/05/2011, il Tribunale del riesame di Napoli confermava l'ord…

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