Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41955 del 26 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:41955PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra reati può essere riconosciuta solo quando sussiste l'unità del disegno criminoso, che deve trovare dimostrazione in specifici elementi atti a far fondatamente ritenere che tutti i fatti siano frutto realmente, sia pure nei dati essenziali, di una originaria ideazione e determinazione volitiva, cui segua, per ogni singola azione, una deliberazione specifica. La mera contiguità temporale e l'omogeneità delle condotte non sono di per sé sufficienti a configurare il vincolo della continuazione, essendo necessario accertare l'esistenza di un programma criminoso generale, preventivo e definito nei suoi dati essenziali, cui siano riconducibili in modo univoco le singole azioni delittuose. In particolare, non è configurabile la continuazione tra il reato associativo e quei reati-fine che, pur rientrando nell'ambito delle attività del sodalizio criminoso ed essendo finalizzati al suo rafforzamento, non erano programmabili ab origine perché legati a circostanze ed eventi contingenti e occasionali o, comunque, non immaginabili al momento iniziale dell'associazione. Il giudice dell'esecuzione, nel valutare la sussistenza dei presupposti per il riconoscimento della continuazione, deve pertanto effettuare un'attenta disamina degli elementi fattuali e probatori, al fine di accertare l'effettiva unità del disegno criminoso sotteso alle diverse condotte delittuose, senza limitarsi a considerazioni di mera contiguità temporale o omogeneità delle fattispecie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. REYNOLDI Carlo - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 912/2016 CORTE ASSISE SANTA MARIA CAPUA VETERE del 21/07/2017;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ESPOSITO Aldo;
lette le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Dott. MOLINO Pietro, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha rigettato l&#x…

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