Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 9878 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:9878SENT

Massima

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Il mancato rispetto del termine perentorio di novanta giorni previsto dall'art. 80, comma 1, del Codice del processo amministrativo per la riassunzione del giudizio a seguito della cessazione della causa di sospensione, comporta l'estinzione del processo, senza possibilità di rimessione in termini per errore scusabile, in quanto tale termine è proporzionato, non discriminatorio e la relativa disciplina non è ambigua, in linea con i principi di effettività della tutela giurisdizionale e di ragionevole durata del processo. Il giudice amministrativo, in assenza di una tempestiva istanza di fissazione di udienza, è tenuto a dichiarare l'estinzione del giudizio ai sensi dell'art. 35, comma 2, lett. a), del Codice del processo amministrativo, potendo compensare le spese del giudizio in considerazione delle peculiarità del caso concreto.

Sentenza completa

Pubblicato il 17/05/2024

N. 09878/2024 REG.PROV.COLL.

N. 12799/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 12799 del 2019, proposto da -OMISSIS- rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Ministero dell'Interno, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso cui domicilia
ex lege
in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;

nei confronti

A.N.C.I.- Fondazione Cittalia, non costituita in giudizio;

per l'annullamento

- del provvedimento di rifiuto di inserimento della ricorrente nel sistema S-OMISSIS-

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