Consiglio di Stato sentenza n. 11492 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:11492SENT

Massima

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Il proprietario di un terreno pubblico non può vantare alcun titolo di proprietà per opporsi legittimamente a un provvedimento repressivo in materia edilizia, qualora abbia realizzato opere abusive su tale area acquisita al patrimonio comunale. L'amministrazione, in tali casi, è legittimata a ordinare lo sgombero del terreno e la demolizione delle opere abusive, anche in assenza di una precedente ordinanza demolitoria rimasta inottemperata, essendo sufficiente dimostrare l'avvenuta acquisizione del bene al patrimonio pubblico. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il proprietario di un'area pubblica non può invocare alcun diritto di proprietà per opporsi a provvedimenti di demolizione di opere abusive realizzate su tale terreno, in quanto l'amministrazione è legittimata a intervenire per la tutela del patrimonio pubblico, indipendentemente dalla previa adozione di una ordinanza demolitoria. La massima si fonda sulla considerazione che il titolo di proprietà pubblica del terreno, debitamente dimostrato, è di per sé sufficiente a giustificare l'esercizio del potere di autotutela da parte dell'ente locale, senza che sia necessario il previo ordine di demolizione rimasto inadempiuto. Il principio affermato mira a garantire l'effettiva tutela del patrimonio pubblico, evitando che la mancata esecuzione di precedenti provvedimenti possa costituire un ostacolo all'esercizio dei poteri repressivi dell'abusivismo edilizio.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/12/2022

N. 11492/2022REG.PROV.COLL.

N. 03919/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 3919 del 2018, proposto da
Caruso Gianfranco, rappresentato e difeso dall’avvocato Elio Scaramuzzino, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Nicola Maione in Roma, via Garigliano 11;

contro

Comune di Lamezia Terme, in persona della commissione straordinaria
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Francesco Carnovale Scalzo, Salvatore Leone e Caterina Flora Restuccia, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Francesco Mirenzi in Roma, via Camesena 46;

per la riforma

della sentenza breve del Tribunale amministrativo regionale per la Cal…

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