Cassazione penale Sez. III sentenza n. 27480 del 7 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:27480PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri si configura quando gli imputati, in numero superiore a dieci, hanno programmato e consumato un numero indeterminato di acquisti e cessioni di tabacchi lavorati esteri, intrattenendo rapporti commerciali con complici all'estero e in Italia, con una struttura organizzativa stabile e collaudata nel tempo, con ruoli e compiti definiti, tra cui il coordinamento degli sbarchi, il mantenimento di rapporti con pubblici ufficiali corrotti per ottenere informazioni e agevolare le attività illecite, la gestione dei depositi e la distribuzione all'ingrosso. Il ruolo apicale degli imputati, quali capi dell'associazione, è desumibile dalle intercettazioni telefoniche che rivelano la loro attività di contrattazione dei prezzi e quantitativi con i fornitori all'ingrosso, di contatto con gli acquirenti, di organizzazione logistica degli sbarchi e dei depositi, nonché di recupero dei crediti, senza partecipare direttamente alle operazioni notturne. La sussistenza dell'aggravante del numero superiore a dieci associati è ragionevolmente accertata dalla complessità delle attività svolte, che presuppone necessariamente il coinvolgimento di un numero elevato di persone. I reati di corruzione di pubblici ufficiali sono configurabili quando questi, dietro corresponsione di denaro, hanno omesso i doveri di controllo e sequestro dei carichi di tabacchi, avvisando i contrabbandieri della presenza delle forze dell'ordine, anche se non è provata l'esistenza di una cassa comune per il pagamento dei pubblici ufficiali corrotti, essendo sufficiente che essi abbiano percepito il compenso direttamente dal capo dell'organizzazione per ogni singola operazione agevolata. I reati di contrabbando non sono prescritti quando il termine massimo di sette anni e sei mesi decorre dalla data dell'ultima condotta illecita accertata, mentre sono prescritti quando il termine è scaduto prima della pronuncia della sentenza di appello. La confisca dei beni nella disponibilità dell'imputato condannato per reati di contrabbando è disposta ai sensi della normativa antimafia, essendo onere dell'imputato superare la presunzione di illecita accumulazione dimostrando la legittima provenienza dei beni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ALTIERI Enrico - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - rel. Consigliere

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. Ve. Vi. , nato a (OMESSO);

2. Na. Ma. An. , nato a (OMESSO);

3. Ma. St. , nato a (OMESSO);

4. Ar. An. , nato a (OMESSO);

5. Qu. Sa. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Lecce in data 22.06.2007 con cui e' stata confermata la condanna alla pena della reclusione loro inflitta nel giudizio di primo grado per i delitti di cui all'articolo 416 c.p., …

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