Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27055 del 11 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:27055PEN

Massima

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Il reato di calunnia si configura quando l'agente, consapevole della falsità della denuncia, la presenta con l'intento di far attribuire a un'altra persona un reato del quale essa è innocente, a prescindere dalla circostanza che il denunciante abbia o meno una pregressa conoscenza con il soggetto indicato come autore del fatto. Ai fini dell'accertamento della responsabilità penale, rileva la consapevolezza dell'imputato circa la non rispondenza al vero di quanto denunciato, desumibile anche dalla sua condotta di aver tentato di rinnovare il titolo oggetto della falsa denuncia di smarrimento, elemento che integra l'elemento soggettivo del reato di calunnia. L'impossibilità di acquisire il corpo del reato, costituito dalla denuncia, non osta alla pronuncia di condanna, in quanto il reato di calunnia si perfeziona con la presentazione della denuncia falsa, a prescindere dalla sorte successiva dell'oggetto della stessa. Il giudice di legittimità non può sostituirsi al giudice di merito nella valutazione della credibilità delle diverse versioni dei fatti fornite dalle parti, essendo tale valutazione riservata al prudente apprezzamento del giudice di primo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. De. Ma. , nato ad (OMESSO);

avverso la sentenza del 29/11/2007 della Corte d'appello di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La difesa di …

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