Tribunale civile Imperia sentenza n. 215 del 7 aprile 2022
Massima
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Il diritto di condominio sulle parti comuni dell'edificio ha il suo fondamento nel fatto che tali parti siano necessarie per l'esistenza dell'edificio stesso, ovvero che siano permanentemente destinate all'uso o al godimento comune, sicché la presunzione di comproprietà posta dall'art. 1117 c.c., che contiene un'elencazione non tassativa ma meramente esemplificativa dei beni da considerare oggetto di comunione, può essere superata se la cosa, per obbiettive caratteristiche strutturali, serve in modo esclusivo all'uso o al godimento di una parte dell'immobile, venendo meno, in questi casi, il presupposto per il riconoscimento di una contitolarità necessaria, giacché la destinazione particolare del bene prevale sull'attribuzione legale, alla stregua del titolo contrario. Pertanto, l'area esterna di un edificio condominiale, relativamente alla quale manca un'espressa riserva di proprietà nel titolo originario di costituzione del condominio, va "ritenuta di presunta natura condominiale, ai sensi dell'art. 1117 c.c.". L'azione di rivendicazione non rientra tra gli atti meramente conservativi al cui compimento l'amministratore è autonomamente legittimato ex art. 1130 c.c., n. 4, e può essere esperita dall'amministratore solo previa autorizzazione dell'assemblea, ex art. 1131 c.c., adottata con la maggioranza qualificata di cui all'art. 1136 c.c., salvo il caso in cui i condomini vantino la comproprietà di un'area esterna all'edificio condominiale, in forza di un titolo derivativo, per cui è necessario uno specifico mandato conferito da ciascuno dei partecipanti alla comunione, conferito all'infuori del meccanismo deliberativo dell'assemblea, ad eccezione dell'ipotesi di deliberazione unanime. Ai fini dell'usucapione, colui che afferma di aver usucapito deve fornire la dimostrazione del come e del quando abbia cominciato a possedere "uti dominus", non essendo sufficiente a tal fine una semplice dichiarazione di aver posseduto, dovendo dare prova dei fatti storici integranti un possesso "uti dominus" e collocarli con sufficiente precisione nel tempo e nello spazio, non essendo idonei a tal fine la mera apposizione di paletti, l'affermazione di essere proprietario, cortesi concessioni di sosta e di transito a terze persone in costanza di una servitù di passaggio, in assenza di altri indizi che consentano di desumere, almeno in via presuntiva, che l'attività è svolta "uti dominus".
Sentenza completa
REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL TRIBUNALE CIVILE DI IMPERIA il TRIBUNALE di Imperia in composizione monocratica, in persona del dott. Pasquale LONGARINI, ha emesso la seguente SENTENZA nella causa iscritta al n.341/2019 RG del Tribunale di Imperia avente ad oggetto "azione di rivendicazione con domanda riconvenzionale di usucapione" promossa da CONDOMINIO (...) n.13 (CF: (...)), in persona dell'amministratore pro-tempore, rappresentato e difeso dall'avv. Lu.FU. presso il cui studio in Sanremo al corso (...) è eletto domicilio -attore- contro 1) (...) ((...)), rappresentata e difesa dall'avv. Ma.MA. presso il cui studio in Ventimiglia alla via (...) è eletto domicilio 2) (...) SpA (PI: (...)), contumace -convenuti- RAGIONI DELLA DECISIONE (1) abstract Il CONDOMINIO "CORSO (...) N.13", in persona dell'amministratore pro-tempore, con atto di citazione ritualmente notificato, premesso d…
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