Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23785 del 9 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:23785PEN

Massima

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Il reato di istigazione alla corruzione di pubblico ufficiale si configura quando il soggetto offre o promette denaro o altra utilità al pubblico ufficiale al fine di indurlo a compiere un atto contrario ai doveri d'ufficio, anche se l'offerta segue all'indicazione delle proprie generalità vere, in quanto la causalità dell'offerta permane a monte, essendo finalizzata ad evitare l'esecuzione di un provvedimento restrittivo della libertà personale già pendente nei confronti dell'agente. La valutazione del trattamento sanzionatorio, compresa l'applicazione di eventuali circostanze attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione è incensurabile in sede di legittimità, salvo i casi di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. MANNINO Saverio Feli - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. LI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 13/06/2006 CORTE APPELLO di CATANIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. GRAMENDOLA FRANCESCO PAOLO;

sentito il P.G. in persona del Dr. Galati Giovanni, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA IN FATTO E DIRITTO

Con sentenza in data 29/6/01 il Tribunale…

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