Cassazione penale Sez. II sentenza n. 1751 del 17 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:1751PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso si configura quando il soggetto si trovi in rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale l'interessato "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. La condotta partecipativa può essere desunta da indicatori fattuali dai quali, sulla base di attendibili regole di esperienza attinenti propriamente al fenomeno della criminalità di stampo mafioso, possa logicamente inferirsi l'appartenenza, purché si tratti di indizi gravi e precisi, idonei senza alcun automatismo probatorio a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo, con puntuale riferimento allo specifico periodo temporale considerato dall'imputazione. Pertanto, ai fini dell'adozione di una misura cautelare, è sufficiente la sussistenza di elementi probatori idonei a fondare un giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità dell'indagato, senza che sia necessaria la prova piena del reato contestato secondo i criteri di cui all'articolo 192 c.p.p. Inoltre, l'esistenza di una sentenza di condanna passata in giudicato per lo stesso delitto in relazione ad un precedente periodo può rilevare quale elemento significativo di un più ampio compendio probatorio, da valutarsi nel nuovo procedimento unitamente ad altri elementi di prova dimostrativi della permanenza all'interno della associazione criminale. Infine, il tribunale del riesame, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, non è vincolato dalle precedenti pronunce assolutorie, potendo fondare il proprio convincimento su nuovi elementi probatori sopravvenuti, purché congruamente motivati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO D. - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. BORSELLINO - rel. Consigliere

Dott. COSCIONI G. - Consigliere

Dott. TUTINELLI V. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 6 agosto 2019 del TRIB. LIBERTA' di Palermo
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARIA DANIELA BORSELLINO;
lette/sentite le conclusioni del Procuratore Generale Dr. Pedicini Ettore che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
L'avv. (OMISSIS) insiste nei motivi di ricorso
RITENUTO IN FATTO
1.Con il provvedimento impugnato il Tribunale di Palermo sezione del riesame, decidendo sull'istanza d…

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