Il possesso di un permesso internazionale di guida contraffatto, con evidenti segni di falsità, non può essere giustificato dalla mera disponibilità di un valido titolo di guida nel Paese di origine, in quanto l'utilizzo di un documento falso integra comunque il reato di uso di atto falso, a prescindere dalla sussistenza di un titolo di guida legittimo. La falsità del documento, rilevata dalla presenza di pagine mancanti, correzioni e difformità rispetto all'originale, è sufficiente a configurare il reato, non potendosi ritenere il falso come "grossolano" e quindi non punibile, in quanto qualsiasi persona avrebbe potuto agevolmente riscontrarne la contraffazione. Inoltre, il reato di guida senza patente, contestato in concorso, non può essere dichiarato estinto per prescrizione, in quanto l'inammissibilità del ricorso per cassazione, fondata sulla manifesta infondatezza dei motivi, preclude la possibilità di valutare le cause di non punibilità, ivi compresa la prescrizione maturata nelle more del procedimento di legittimità.