Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 11364 del 2022

ECLI:IT:TARLAZ:2022:11364SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Le autorizzazioni amministrative per il commercio su aree pubbliche qualificate come "anomale" dal Comune di Roma, in quanto non rientranti nelle tipologie disciplinate dalla normativa di settore, possono essere legittimamente sottoposte a un procedimento di conversione in posteggi fissi, mediante l'applicazione di criteri e modalità stabiliti dalla regolamentazione comunale, senza che ciò comporti una lesione del principio di uguaglianza tra gli operatori. Il Comune può infatti procedimentalizzare la conversione di tali titoli, in quanto la loro eterogenea natura non consente una perfetta sovrapponibilità con la nuova tipologia unitaria di posteggio, introdotta dalla riforma normativa, finalizzata a semplificare i regimi autorizzativi preesistenti. Pertanto, l'obbligo per l'interessato di presentare istanza per la conversione del titolo, adempiendo a un ragionevole modulo di coordinamento dell'attività dell'ufficio, non aggrava indebitamente la posizione del concessionario del privato. Inoltre, la previsione di una decadenza delle autorizzazioni convertite alla data del 31 dicembre 2018 costituisce un corollario di effettività dell'applicazione della nuova disciplina, rientrante nei poteri sanzionatori riconosciuti all'amministrazione, e non contrasta con la normativa sulla durata delle concessioni di posteggio, in quanto quest'ultima riguarda esclusivamente la validità temporale delle concessioni di suolo pubblico e non anche quella delle autorizzazioni di commercio su aree pubbliche.

Sentenza completa

Pubblicato il 02/09/2022

N. 11364/2022 REG.PROV.COLL.

N. 07826/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7826 del 2018, proposto da
Cirulli Anna Maria, Tredicine Tania Donatella, rappresentate e difese dall'avvocato Gianfranco Di Meglio, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia, come da procura in atti;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso Alberto Armenante, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia, come da procura in atti;

per l'annullamento

delledisposizioni relative alle autorizzazioni c.d. “anomale” di cui all'art. 52 della deliberazione dell'Assemblea Capitolina n. 29 de…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.