Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26369 del 21 settembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:26369PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.) richiede la sussistenza di una stabile e organizzata struttura criminale, connotata da un vincolo associativo duraturo e da un programma criminoso indeterminato, che si avvalga del metodo mafioso, ossia della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e omertà che ne deriva, al fine di commettere una serie indeterminata di delitti. La partecipazione all'associazione mafiosa è integrata dalla stabile e organica compenetrazione del soggetto nel tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione dei comuni fini criminosi, desumibile anche da significativi "facta concludentia", a prescindere dall'investitura formale o dalla commissione di reati-fine. Analogamente, il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (art. 74 DPR 309/1990) richiede l'esistenza di una struttura organizzata, anche se rudimentale, idonea a fornire un supporto stabile e duraturo alle singole deliberazioni criminose, con il contributo dei singoli associati, distinguendosi dal mero concorso di persone nel reato continuato per il carattere stabile dell'accordo criminoso e per la commissione di una serie indeterminata di delitti. La presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari e di adeguatezza della custodia in carcere, prevista dall'art. 275 comma 3 c.p.p. per i reati di cui agli artt. 416-bis c.p. e 74 DPR 309/1990, fa ritenere sussistenti, salvo prova contraria, i caratteri di attualità e concretezza del pericolo, senza necessità di un autonomo giudizio di attualità delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V.S. - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/03/2020 del Tribunale della liberta' di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE RICCARDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Lignola Ferdinando, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo
l'accoglimento del ricorso.
RITE…

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