Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35240 del 21 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:35240PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La legittima difesa, quale causa di giustificazione del reato, non può essere riconosciuta quando l'azione dell'imputato non risulti proporzionata e necessaria alla difesa di un proprio diritto o interesse legittimo, in assenza di una reale ed attuale aggressione da parte della persona offesa. Pertanto, il semplice utilizzo di violenza fisica, in assenza di una effettiva situazione di pericolo, non può essere giustificato sulla base della scriminante della legittima difesa, dovendosi invece ritenere integrato il reato di lesioni personali. Ciò anche qualora le deposizioni testimoniali risultino discordanti e non vi siano elementi di riscontro oggettivi, essendo onere dell'imputato dimostrare la sussistenza dei presupposti della legittima difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) PR. AN., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 17/03/2006 CORTE APPELLO di VENEZIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. FEDERICO RAFFAELLO;

udita la requisitoria del Procuratore Generale in persona del Dott. CONSOLO SANTI, che ha concluso chiedendo che il ricorso venga dichiarato inammissibile, ritiene quanto segue.
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