Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9658 del 27 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:9658PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere confermato anche in assenza di una puntuale prova documentale offerta dalla difesa a confutazione dell'impianto accusatorio, qualora il giudice ritenga sussistente la sproporzione tra il reddito dichiarato e il valore dei beni acquisiti, senza che sia necessario procedere ad un'analisi di tutte le componenti reddituali, ivi comprese eventuali donazioni, prestiti o contributi pubblici. Il procedimento di prevenzione è del tutto autonomo rispetto a quello penale, pertanto la diversa valutazione effettuata dal giudice della prevenzione non è vincolante per il giudice penale ai fini della revoca del sequestro. Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di sequestro preventivo è ammissibile solo per violazione di legge e non per vizi motivazionali, essendo onere del ricorrente evidenziare specifiche violazioni di legge e non limitarsi a contestare la valutazione delle prove effettuata dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 30/07/2013 del Tribunale del Riesame di Foggia;

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAGO Geppino;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. RIELLO Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' o rigetto;

udito il difensore avv.to (OMISSIS) che ha concluso per l'accoglimento.

FATTO E DIRITTO

1. Con ord…

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