Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23545 del 30 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:23545PEN

Massima

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Il tentato omicidio si configura quando l'agente, con atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della vittima, manifesta la volontà di uccidere, la quale può essere desunta, in assenza di esplicite ammissioni, da elementi esterni quali la potenzialità offensiva dell'arma utilizzata, il numero e la direzione dei colpi inferti verso zone vitali della persona offesa. L'entità delle lesioni subite dalla vittima e il fatto che questa non si sia trovata in concreto pericolo di vita non sono invece circostanze idonee ad influire sulla valutazione della volontà omicida, in quanto tali esiti possono dipendere anche da fattori indipendenti dall'intento dell'agente. La recidiva può essere riconosciuta sulla base della persistente pericolosità sociale del reo, desumibile dai suoi precedenti penali e dalla circostanza che, dopo la commissione di reati contro il patrimonio, egli non abbia esitato a commettere un delitto contro l'incolumità fisica della persona. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione circa la concessione o meno delle circostanze attenuanti generiche, purché la relativa motivazione sia adeguata e non contraddittoria, dando conto degli elementi indicati nell'art. 133 c.p. ritenuti preponderanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di appello di Palermo del 27/06/2022;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIORGIO POSCIA;
letta la requisitoria scritta rassegnata, ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23 e succ. modd., dal Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. GIOVANNI DI LEO, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
letta la memoria d…

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