Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14895 del 10 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:14895PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione a delinquere può essere provato in modo indiretto attraverso la commissione reiterata di delitti rientranti nel comune programma criminoso e dalle loro modalità esecutive, che manifestano concretamente l'operatività dell'associazione stessa. L'elemento soggettivo del reato richiede la consapevolezza e volontà di partecipare attivamente alla realizzazione dell'accordo e del programma delittuoso in modo stabile e permanente. La qualificazione giuridica dei fatti come riciclaggio o ricettazione dipende dalla valutazione delle specifiche modalità di reimpiego dei proventi illeciti, senza che il giudice di legittimità possa riesaminare le valutazioni di merito compiute dai giudici di merito. Ai fini dell'aumento di pena per recidiva, il limite previsto dall'art. 99 c.p., comma 4, deve essere applicato in astratto in relazione ai singoli reati per i quali è intervenuta condanna, prescindendo dalla loro eventuale unificazione ai fini della continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. TADDEI M. - Consigliere

Dott. ALMA Alma - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI R. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 11/4/2014 della Corte d'appello di Bologna;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, dott. SCARDACCIONE Eduardo che ha concluso chiedendo che il ricorso venga dichiarato inammissibile;

udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS) che …

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