Consiglio di Stato sentenza n. 3486 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:3486SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'onere di provare la data di realizzazione e l'originaria consistenza di un immobile di cui l'Amministrazione contesti l'abusività grava sul privato, in applicazione del principio di vicinanza della prova. Solo la deduzione da parte del privato di concreti elementi di riscontro trasferisce l'onere di prova contraria in capo all'Amministrazione. 2. L'ordine di ripristino dello stato dei luoghi, previsto dall'art. 31 del d.P.R. n. 380 del 2001, costituisce un istituto sostanzialmente riproduttivo di quello già disciplinato dalla precedente l. n. 47 del 1985, applicabile anche in caso di mancata dimostrazione della preesistenza delle opere abusive. 3. Gli interventi edilizi realizzati in assenza di titolo abilitativo e in zona sottoposta a vincolo paesaggistico non possono essere considerati attività edilizia libera ai sensi dell'art. 6 del d.P.R. n. 380 del 2001, in mancanza del prescritto parere paesaggistico. 4. La qualificazione degli interventi in una delle categorie definitorie dell'art. 3 del d.P.R. n. 380 del 2001 è adeguatamente motivata con il richiamo agli elementi essenziali dell'intervento, gravando a carico del privato l'onere di dimostrare, anche sul piano tecnico, la non riconducibilità dell'intervento medesimo alla categoria individuata dall'Amministrazione. 5. L'ordine di demolizione di un immobile abusivo e mai assistito da alcun titolo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto, non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che impongono la rimozione dell'abuso.

Sentenza completa

Pubblicato il 17/04/2024

N. 03486/2024REG.PROV.COLL.

N. 06957/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6957 del 2020, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da registri di giustizia;

contro

Comune di Vasto, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da registri di giustizia;

per la riforma

della sentenza del T.a.r. per l’Abruzzo, sez. st. di Pescara (sezione prima) n. 29/2020.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l’atto di costituzione in giudizio del Comune di Vasto;

Viste le memorie delle parti;

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