Il provvedimento di chiusura di una struttura per minori priva di autorizzazione e dei requisiti prescritti dalla normativa regionale in materia di servizi socio-educativi per la prima infanzia è legittimo, in quanto l'amministrazione comunale è tenuta a garantire il rispetto delle condizioni di sicurezza e di idoneità strutturale e organizzativa previste dalla legge per l'esercizio di tali attività, a tutela del superiore interesse dei minori fruitori del servizio. L'ordinanza di chiusura, adottata a seguito di accertamenti svolti dagli uffici competenti, rappresenta l'esercizio del potere-dovere dell'ente locale di intervenire prontamente per impedire il proseguimento di un'attività non autorizzata e non conforme ai requisiti normativamente stabiliti, al fine di scongiurare possibili pregiudizi per i minori. Il giudice amministrativo, nel valutare la legittimità di tale provvedimento, deve verificare la sussistenza dei presupposti di fatto e di diritto che hanno giustificato l'adozione dell'ordinanza di chiusura, senza poter sindacare nel merito le valutazioni discrezionali compiute dall'amministrazione nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza e controllo, purché sorrette da adeguata motivazione e non affette da vizi logici o di legittimità. Pertanto, il provvedimento di chiusura di una struttura per minori priva dei requisiti prescritti dalla legge è legittimo, in quanto espressione del potere-dovere dell'ente locale di intervenire tempestivamente a tutela dell'interesse pubblico primario della salvaguardia della salute e della sicurezza dei minori, fermo restando il diritto del gestore di proporre ricorso giurisdizionale avverso l'ordinanza, al fine di contestarne la legittimità per violazione di legge o eccesso di potere. L'amministrazione comunale, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza e controllo sulle strutture socio-educative per l'infanzia, è tenuta a garantire il rispetto delle condizioni di idoneità strutturale, organizzativa e gestionale previste dalla normativa di settore, a tutela dell'interesse pubblico primario della protezione e del benessere dei minori, anche attraverso l'adozione di provvedimenti di chiusura nei confronti di attività prive dei requisiti prescritti, fermo restando il diritto del gestore di proporre ricorso giurisdizionale avverso tali provvedimenti.