La sentenza di proscioglimento di primo grado è inappellabile dalla parte civile a seguito dell'entrata in vigore della Legge n. 46 del 2006, che ha modificato la disciplina del codice di procedura penale in materia di impugnazioni, prevedendo l'inappellabilità della sentenza di proscioglimento. Pertanto, l'appello proposto dalla parte civile avverso la sentenza di proscioglimento di primo grado deve essere dichiarato inammissibile dalla Corte di Appello. Tuttavia, la parte civile può sollevare questione di legittimità costituzionale della norma che prevede l'inappellabilità della sentenza di proscioglimento, qualora ritenga che tale previsione legislativa violi i suoi diritti e le sue garanzie costituzionali. In ogni caso, il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza della Corte di Appello che dichiara inammissibile l'appello della parte civile deve essere proposto entro il termine di quindici giorni dalla notifica del provvedimento, pena l'inammissibilità del ricorso stesso per tardività. La parte civile non può, inoltre, riproporre in sede di legittimità questioni di merito relative alla sentenza di proscioglimento di primo grado, avendo già consumato il proprio potere di impugnazione con l'appello precedentemente proposto.