Cassazione penale Sez. III sentenza n. 9159 del 4 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:9159PEN

Massima

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Il carattere associativo del reato di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 richiede la sussistenza di un accordo criminoso tra i partecipi, volto alla commissione di una serie indeterminata di delitti, con permanenza del vincolo associativo tra i medesimi, i quali, anche al di fuori dei singoli reati programmati, assicurino la propria disponibilità duratura ed indefinita nel tempo al perseguimento del programma criminoso del sodalizio. Pertanto, la mera partecipazione a singoli episodi di introduzione di sostanze stupefacenti, senza la dimostrazione di un effettivo inserimento del soggetto nella struttura stabile e permanente dell'associazione, non è sufficiente a integrare il reato di cui all'art. 74 cit., configurandosi al più un concorso di persone nel reato di cui all'art. 73. Inoltre, la motivazione del provvedimento cautelare deve indicare in modo specifico gli elementi che giustificano l'attribuzione della condotta partecipativa al reato associativo, senza limitarsi a un generico richiamo a indizi di reato, e deve altresì chiarire il nesso tra la presenza dell'indagato in Italia e il fatto specifico contestato, senza omettere di considerare circostanze rilevanti, come il breve periodo di permanenza nel territorio nazionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRILLO Renato - Presidente

Dott. ANDREAZZA Gastone - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del Tribunale di Firenze in data 18/09/2015;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ANDREAZZA Gastone;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Filippi P., che ha concluso per il rigetto;
udite le conclusioni del Difensore di fiducia, Avv. (OMISSIS)., che ha chiesto l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ha proposto ricorso avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame…

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