Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria giurisdizione, ha il potere di nominare un Commissario ad acta per dare esecuzione a una precedente sentenza, anche in caso di impedimento o incompatibilità del soggetto originariamente designato. Tale potere si fonda sull'art. 114, commi 6 e 7, del Codice del processo amministrativo, che attribuisce al giudice il compito di assicurare l'ottemperanza alle proprie decisioni, anche attraverso la sostituzione del Commissario, ove necessario. La nomina del Commissario ad acta rappresenta uno strumento essenziale per garantire l'effettività della tutela giurisdizionale, impedendo che l'inerzia o l'inadempimento dell'amministrazione possano vanificare gli effetti della pronuncia giudiziale. Il giudice, nel procedere alla nomina, deve individuare il soggetto idoneo a dare concreta attuazione al decisum, tenendo conto delle peculiarità organizzative dell'amministrazione soccombente e delle eventuali incompatibilità o impedimenti di coloro che originariamente erano stati designati. La sostituzione del Commissario, pertanto, rappresenta un'esplicazione del potere di ottemperanza del giudice amministrativo, volto a garantire l'effettività della tutela giurisdizionale e l'esecuzione della sentenza, anche in presenza di mutate condizioni organizzative o di impedimenti sopravvenuti del precedente Commissario. Tale potere si esercita nel rispetto del principio del contraddittorio e della ragionevole durata del processo, al fine di assicurare il corretto e tempestivo adempimento degli obblighi derivanti dalla pronuncia giudiziale.