Il coinvolgimento continuativo e sistematico di un soggetto in un'organizzazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti, anche nella veste di vedetta mobile e di partecipe attivo nelle singole cessioni, integra gravi indizi di colpevolezza per il reato associativo e di spaccio, con conseguente applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione della gravità del fatto, dell'intensità della condotta partecipativa e dell'assenza di fonti economiche lecite di sostentamento, elementi idonei a giustificare il concreto e attuale pericolo di recidiva. La sussistenza dell'aggravante di cui all'art. 80, comma 2, del D.P.R. 309/1990 può essere riconosciuta anche nei confronti di chi, pur non avendo il diretto contatto con la detenzione e custodia della provvista di droga, partecipa al sistema di commercializzazione illecita organizzato in modo strutturato e continuativo, con cadenza quotidiana e capacità di soddisfare un'ampia platea di consumatori, in ragione della entità ponderale complessiva della sostanza stupefacente oggetto delle singole cessioni, valutata con riferimento all'arco temporale della attività illecita.