Consiglio di Stato sentenza n. 6983 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:6983SENT

Massima

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L'ordinanza di demolizione di un'opera edilizia abusiva costituisce un provvedimento vincolato e doveroso per l'amministrazione, che non richiede una particolare motivazione in ordine all'interesse pubblico sotteso o alla ponderazione degli interessi in gioco, essendo tale valutazione già compiuta a monte dal legislatore. L'ordine di demolizione può essere legittimamente emanato nei confronti del proprietario attuale dell'immobile, anche se non responsabile dell'abuso, in quanto l'abuso edilizio costituisce un illecito permanente e l'ordinanza ha carattere ripristinatorio. L'omessa o imprecisa indicazione dell'area che verrà acquisita al patrimonio pubblico in caso di inottemperanza non inficia la legittimità dell'ordinanza di demolizione, in quanto l'individuazione di tale area può avvenire con il successivo atto di accertamento dell'inottemperanza. L'esercizio del potere repressivo degli abusi edilizi costituisce attività amministrativa vincolata, per cui non è necessaria la previa comunicazione di avvio del procedimento. Ai fini del rilascio del permesso di costruire in sanatoria ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001, l'istanza deve essere sottoscritta da tutti i proprietari dell'immobile oggetto delle opere abusive, non essendo sufficiente la sola qualità di responsabile dell'abuso. Il diniego di compatibilità paesaggistica e di sanatoria può essere legittimamente fondato sulla circostanza che una parte delle opere abusive sia stata realizzata su area di proprietà comunale, in assenza del consenso del legittimo proprietario.

Sentenza completa

Pubblicato il 17/07/2023

N. 06983/2023REG.PROV.COLL.

N. 07281/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7281 del 2019, proposto da
La Torre S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Francesca Rota, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Andrea Bandini in Roma, viale Liegi n. 35/B;

contro

Comune di Oggiono, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Riccardo Anania, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, piazza del Popolo 18;

nei confronti

Michele Negri, non costituito i…

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