Cassazione penale Sez. II sentenza n. 56656 del 17 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:56656PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di quote societarie e beni aziendali, quale misura cautelare reale, è subordinato alla sussistenza di specifici presupposti di legge, in particolare il nesso di pertinenzialità tra i beni e i reati contestati, nonché il pericolo concreto ed attuale che la libera disponibilità dei beni possa agevolare la commissione o la protrazione di altri reati della stessa specie. Il giudice è tenuto a motivare in modo puntuale e analitico tali presupposti, senza poter fare ricorso a mere affermazioni assertive o tautologiche. Deve altresì verificare il rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità della misura cautelare, anche in relazione a beni appartenenti a soggetti estranei al procedimento penale. In particolare, il giudice deve spiegare in cosa si concretizzi il nesso di strumentalità tra la gestione ritenuta illecita del patrimonio societario e l'agevolazione nella commissione o protrazione di reati, nonché circostanziare gli specifici elementi che giustificano il periculum in mora nella sua concretezza ed attualità, con riferimento a ciascuno dei beni sottoposti a sequestro. L'omissione di tali adempimenti motivazionali integra un vizio di violazione di legge per difetto assoluto di motivazione, censurabile in sede di legittimità. Il giudice del rinvio è vincolato a dare specifica risposta a tali profili, nel rispetto dei principi enunciati dalla Corte di Cassazione.

Sentenza completa

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS), nella qualita' di legale rappresentante di (OMISSIS) s.r.l., rappresentata ed assistita dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
avverso l'ordinanza del Tribunale di Reggio Calabria, n. 260/2017, in data 07/05/2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione della causa fatta dal consigliere, Dott. ((omissis));
udita la requisitoria del Sostituto procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;
sentita la discussione del difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza n. 38716 in data 20/06/2017, la Suprema Corte di Cassazione, sesta sezione penale, annullava, rinviando per nuovo esame, l'ordinanza ex articolo 309 c.p.p., emessa dal Tribunale di Reggio Calabria in data 22/08/2016 con la quale era stato confermato il provvedimento eme…

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