Il vincolo di inedificabilità assoluta imposto dalla fascia di rispetto cimiteriale di cui all'art. 338 del R.D. n. 1265/1934 preclude in ogni caso il rilascio del permesso di costruire in sanatoria ai sensi dell'art. 33, comma 1, lett. d) della legge n. 47/1985, a prescindere dalla data di realizzazione dell'opera abusiva e dalla successiva effettiva espansione del perimetro cimiteriale, in quanto tale vincolo è sganciato dalle esigenze immediate della pianificazione urbanistica e si impone di per sé, con efficacia diretta, indipendentemente da qualsiasi recepimento in strumenti urbanistici, essendo preordinato a salvaguardare interessi pubblici di carattere igienico-sanitario, di tutela della sacralità dei luoghi di sepoltura e di mantenimento di un'area di possibile espansione della cinta cimiteriale, la cui valutazione è già stata compiuta a monte dal legislatore senza possibilità di diversa valutazione discrezionale da parte dell'Amministrazione. Pertanto, l'esistenza del vincolo cimiteriale nell'area in cui è stato realizzato un manufatto abusivo, comportando l'inedificabilità assoluta, impedisce il rilascio della concessione in sanatoria, senza necessità di compiere valutazioni in ordine alla concreta compatibilità dell'opera con i valori tutelati dal vincolo.