Cassazione penale Sez. I sentenza n. 34270 del 5 agosto 2015

ECLI:IT:CASS:2015:34270PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il diniego dell'affidamento in prova al servizio sociale è adeguatamente motivato quando, nell'ambito di un giudizio prognostico largamente discrezionale, venga indicata una sola ragione plausibile atta a far ritenere la scarsa probabilità di successo dell'esperimento, in relazione alle specifiche finalità dell'istituto, quali la rieducazione del reo e la prevenzione del pericolo di recidiva. La valutazione della richiesta di affidamento non può prescindere dalla condotta tenuta dal condannato dopo la commissione del reato e dai suoi comportamenti attuali, risultando questi essenziali ai fini della ponderazione dell'esistenza di un effettivo processo di recupero sociale. Ciò che la legge e la giurisprudenza richiedono per la concessione di una misura alternativa alla detenzione non è la concreta possibilità di svolgere un lavoro, essendo altrettanto valida e suscettibile di considerazione anche la prospettazione di un impegno nel volontariato o in altra attività utile, avente la capacità di recuperare il condannato al rispetto delle regole di convivenza civile e di esplicare effetto risocializzante. Il diniego dell'affidamento in prova è pertanto legittimo quando il condannato non abbia dato prova di voler riparare le conseguenze pregiudizievoli del proprio gesto criminoso, pur avendone i mezzi, e l'ammissione all'affidamento in assenza di un progetto di qualunque natura, compatibile con la sua età e le sue condizioni di salute, comporterebbe l'espiazione in condizioni di sostanziale libertà in contrasto con le finalità dell'istituto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. BONITO F. Maria S. - Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 4608/2013 TRIB. SORVEGLIANZA di ROMA, del 24/10/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONJCA BONI;

lette le conclusioni del PG Dott. Pinelli M.S. che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza resa il 24 ottobre 2014 il Tribunale di sorveglianza di Roma ammetteva (OMISSIS) alla misura alternativa della detenzione domiciliare e rigettava la richies…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.