Cassazione penale Sez. I sentenza n. 6898 del 23 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:6898PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio è configurabile quando la condotta dell'agente, valutata con giudizio di prognosi postuma, risulta idonea a cagionare la morte della vittima e l'agente, pur non avendo programmato l'evento morte, se ne rappresenta la possibilità e lo accetta come evento alternativo alla resistenza e alla fuga, senza recedere dal proposito criminoso. Il concorso nel delitto di tentato omicidio può essere affermato anche nei confronti di chi, pur non avendo partecipato attivamente o moralmente all'azione, non ha manifestato l'intenzione di interrompere la condotta criminosa divenuta ormai senza speranze di successo, esprimendo così una volontà criminosa uguale a quella del concorrente. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza delle circostanze attenuanti generiche, può legittimamente escluderle sulla base della particolare gravità della condotta, della capacità e personalità criminale dell'imputato e della pervicacia dimostrata nella condotta delittuosa, senza che ciò integri un vizio di motivazione. La denuncia di violazione di legge non dedotta con i motivi di appello è inammissibile in sede di legittimità, salvo che non si tratti di questioni di puro diritto insorte dopo il giudizio di secondo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DE. VI. AL. , n. il (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1414/2009 CORTE APPELLO di MILANO, del 11/01/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/11/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELA TARDIO;

udito il Procuratore Generale Dott. MARIO FRATICELLI, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 11 gennaio 2010 …

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