Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Ai fini dell'adozione di un'ordinanza di bonifica ai sensi dell'art. 244, comma 2, del D.Lgs. n. 152/2006, l'amministrazione competente deve svolgere un'adeguata istruttoria volta ad accertare il nesso di causalità tra la condotta dei soggetti individuati come responsabili e l'evento di inquinamento riscontrato, in applicazione del principio "chi inquina paga". L'imputazione della responsabilità per il danno ambientale non può fondarsi esclusivamente sulla mera qualità di soggetti coinvolti nella gestione del sito, ma richiede la verifica dell'effettivo apporto causale colpevole di ciascuno di essi rispetto allo specifico evento di inquinamento, anche in considerazione dell'evoluzione temporale degli eventi che hanno caratterizzato la gestione del sito. L'omissione di tale accertamento istruttorio determina l'illegittimità dell'ordinanza di bonifica per difetto di motivazione e di presupposti.